Appello interreligioso sui rifugiati

Al centro la dignità della persona: cristiani, ebrei e musulmani insieme dicono “sì” a protezione, accoglienza e integrazione del rifugiato. Storico passo per il dialogo interreligioso in Svizzera

07 novembre 2018

(ve) Per la prima volta, cristiani, ebrei e musulmani della Svizzera lanciano insieme un appello a favore dei rifugiati. Il documento intitolato: “Di fronte abbiamo sempre una persona” è indirizzato alle stesse comunità di fede, ma anche al mondo della politica, e viene presentato oggi, mercoledì 7 novembre a Berna, con il sostegno dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

La "Dichiarazione interreligiosa sui rifugiati” è firmata dai rappresentanti delle comunità di fede riunite del Consiglio delle religioni svizzero: riformati, cattolici, cristiano-cattolici, ebrei e musulmani insieme sottolineano l’importanza che rivestono le comunità di fede nell’accoglienza, protezione e integrazione dei rifugiati. “Si tratta di un passo importante per il dialogo interreligioso”, scrivono i promotori dell’appello in un comunicato congiunto. Il documento potrà essere firmato anche da altre comunità religiose.

Ogni persona è creata da Dio
Il vescovo Harald Rein della chiesa cristiano-cattolica della Svizzera, nonché presidente del Consiglio delle religioni, ha sottolineato come il concetto della persona creata da Dio è trasversale a tutte le tradizioni di fede: "si applica a ebrei, cristiani e musulmani: ogni persona è sotto la protezione di Dio. Per noi credenti, ciò si traduce in una speciale responsabilità nei confronti dei rifugiati”.

Profughi siriani in un campo profughi

Il documento - di 15 pagine - mette al centro la dignità della persona sottolineando in particolare cinque punti. Le comunità di fede firmatarie della dichiarazione chiedono un’adeguata protezione del rifugiato, ovunque si trovi; vie di fuga sicure e legali con l’introduzione di visti umanitari; procedure di asilo che siano eque ed efficaci; un’integrazione che tenga conto del diritto alla vita familiare; rimpatri nella dignità, con particolare attenzione all'osservanza del benessere del bambino in ogni situazione.

Consegna alla vicepresidente del Consiglio nazionale
Dopo la firma, la dichiarazione sarà consegnata a Berna alla vicepresidente del Consiglio nazionale, Marina Carobbio Guscetti (PS). Tra gli altri interverrà Anja Klug, direttrice  dell'ufficio dell'UNHCR per la Svizzera e il Liechtenstein, che parla di un “progetto faro”, possibile ispirazione anche per altri paesi.

Firmatari della dichiarazione interreligiosa sono: Harald Rein, vescovo della Chiesa cattolica cristiana di Svizzera, presidente del Consiglio svizzero delle religioni; Gottfried Locher, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera; Charles Morerod, presidente della Conferenza episcopale svizzera; Herbert Winter, presidente della Federazione svizzera delle comunità ebraiche; Montassar BenMrad, presidente della Federazione delle organizzazioni islamiche della Svizzera; e Farhad Afshar, presidente del Coordinamento delle organizzazioni islamiche della Svizzera.

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