Zurigo. Un secolo fa le prime donne sul pulpito

100 anni fa predicarono nelle chiese riformate svizzere le prime donne

21 ottobre 2018  |  Pierre Aerne

Rosa Gutknecht e Elise Pfister furono le prime donne a essere ordinate in Svizzera. Vennero però assunte con un salario ridotto e all’inizio soltanto come assistenti del pastore.

Anniversario dell'ordinazione femminile
È appena terminato l’anno della Riforma e già si profila un altro anniversario: 100 anni fa, in autunno, esattamente il 27 ottobre 1918, furono ordinate al ministero pastorale le prime due donne in Svizzera. Il 19 gennaio 1819 Elise Pfister tenne il suo primo culto a Zurigo-Neumünster, mentre Rosa Gutknecht fu la prima donna a salire sul pulpito del Grossmünster, il 2 agosto 1919. Le due donne avevano studiato teologia insieme a Zurigo.

Rosa Gutknecht (sin.), Elise Pfister (des.)

Rosa Gutknecht (1885-1959) aveva iniziato nell’autunno del 1913, Elise Pfister (1886-1944) il semestre successivo. Si erano però conosciute prima, alla scuola magistrale, dove Pfister era entrata un anno dopo Gutknecht. Dopo la formazione di quattro anni entrambe insegnarono nel Canton Zurigo come maestre di scuola elementare, prima di abbandonare questo posto sicuro e rimettersi a studiare. Il loro futuro lavorativo era incerto, perché allora non era stata ancora nemmeno ipotizzata la figura professionale della teologa.

Chiesa zurighese pioniera
Portarono a termine gli studi con il massimo dei voti. La loro ordinazione ebbe luogo in tempi rivoluzionari, poco prima dello sciopero nazionale. Anche gli ambienti borghesi si schierarono allora dalla parte dei diritti delle donne e il voto alle donne sembrò essere, a detta della politologa Sybille Hardmeier, “a portata di mano”. L’ordinazione delle donne si inserì quindi bene nel periodo - prima di allora nessuna Chiesa regionale in Europa aveva mai ammesso una donna al ministero pastorale. E la Chiesa cantonale di Zurigo rappresentava inoltre una percentuale di popolazione protestante pari al 76%.

Donne consacrate al pastorato, nel Grossmünster di Zurigo

Le due pioniere entravano in territori inesplorati. Contro ogni aspettativa furono ben presto assunte da due comunità parrocchiali come assistenti del pastore. Elise Pfister esordì il 9 febbraio 1919 a Zurigo-Neumünster, seguita a metà giugno da Rosa Gutknecht al Grossmünster. Entrambe ricevevano un salario inferiore a quello dei pastori titolari e tuttavia predicavano regolarmente e svolgevano anche altre funzioni pastorali.
Pfister era una predicatrice molto benvoluta. La stima di cui godeva è dimostrata da tre petizioni con cui oltre 5.000 fedeli riformati ne chiedevano la nomina definitiva quale pastora titolare pagata dal Cantone. Anche ai culti tenuti da Gutknecht accorrevano persone da tutta la città, perché trovavano convincenti i suoi “sermoni chiari, aderenti alla realtà e costruttivi”, come li definì una frequentatrice.

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Nuove libertà e nuovi limiti
Quando a partire dagli anni Trenta una nuova generazione di teologhe uscì dalle università, le Chiese cantonali iniziarono a regolarne l’attività pastorale: conferimento dell’ordinazione, permesso di svolgere l’attività in posti supplementari pagati dalle comunità parrocchiali in aggiunta al pastore titolare. Ma non tutte le discriminazioni vennero eliminate: le pastore potevano per esempio predicare e battezzare, ma non dappertutto era loro permesso di presiedere la santa cena. Rispetto a quanto accadeva nei paesi vicini, come per esempio nelle Chiese regionali evangeliche in Germania, le teologhe in Svizzera ebbero tuttavia un trattamento migliore sin dall’inizio.
Alla fine degli anni Cinquanta erano appena 16 le teologhe attive in comunità parrocchiali. Il decennio successivo fu tuttavia caratterizzato da un risveglio sociale e da un generale cambiamento di mentalità. E così fu allora introdotta anche la parità giuridica per le pastore: divenne per loro possibile la nomina a un ufficio pastorale individuale o a un altro posto da titolare dopo che i membri delle Chiese - in alcuni Cantoni le donne avevano già il diritto di voto - ebbero approvato le necessarie modifiche alla Costituzione della Chiesa. Una votazione che si fosse svolta quarant’anni prima “difficilmente avrebbe avuto un esito favorevole alle donne”, ammise all’epoca Elise Pfister.
Presto saranno trascorsi 100 anni da quando le pastore riformate svizzere sono entrate in scena. Per lo scrittore Emanuel Stickelberger - in realtà un veemente oppositore dell’ordinazione delle donne - non c’è stata, dalla Riforma a oggi, “alcuna decisione più importante” di questa. Si prospetta quindi un grande anniversario. (trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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