Bandiera svizzera per l'Aquarius?

Lo chiedono oltre 27.000 persone con una petizione al Consiglio federale e al Parlamento

15 ottobre 2018

(ve) La nave “Aquarius” è attualmente ormeggiata a Marsiglia, nel sud della Francia e sta cercando un nuovo Stato di bandiera. “Chiediamo ai governi europei di permetterci di proseguire il nostro lavoro di salvataggio dando una bandiera alla Aquarius”, ha comunicato l’organizzazione umanitaria SOS Méditerranée. L’Aquarius è una delle ultime navi private attive nel soccorso ai profughi in difficoltà nel Mediterraneo. Il suo ultimo Stato di bandiera, Panama, ha annunciato la cancellazione del vascello dal suo registro navale, con la conseguente revoca della bandiera. In tal caso la nave verrebbe dismessa fino a nuovo avviso.

In gioco la tradizione umanitaria
Un’alleanza di ONG che vuole impedire che questo accada ha inoltrato alla Cancelleria federale una petizione con oltre 27.000 firme. I firmatari chiedono che in futuro la nave di soccorso di SOS Méditerranée e di Medici senza frontiere batta bandiera svizzera.
"È in gioco la tradizione umanitaria svizzera", ha detto il losannese Nicolas Morel, che ha lanciato la petizione. Per la consigliera nazionale socialista vodese Ada Marra 27.000 firme raccolte in due settimane sono un chiaro segnale da parte della società civile elvetica.

I firmatari ritengono che il Consiglio federale e il Parlamento abbiano "le competenze necessarie per permettere alla Aquarius di battere bandiera svizzera e proteggere così molte persone da morte sicura. Ora il Consiglio federale deve dimostrare coraggio", ha detto Morel.
Nel frattempo si sono attivati anche quattro membri del Consiglio nazionale. Kurt Fluri (PLR/SO), Aline Trede (Verdi/BE), Guillaume Barazzone (PPD/GE) e Ada Marra hanno inoltrato atti parlamentari relativi alla questione dell'Aquarius. Nelle interpellanze chiedono al Consiglio federale a quali condizioni la nave di soccorso potrebbe riprendere a navigare battendo bandiera svizzera.

Aquarius, la nave della speranza (Segni dei Tempi RSI La1)

Molti casi non segnalati
Nell’UE è esplosa una controversia sul salvataggio dei profughi nel Mediterraneo. Il governo italiano non permette più ad alcuna nave di soccorso privata con a bordo migranti di accedere ai porti del paese. Nei mesi scorsi diverse navi di ONG sono state bloccate in mare per giorni e soltanto una nave di Proactiva sta attualmente navigando al largo della Libia.
Nel frattempo si è decisamente ridotto il numero di migranti che arrivano in Italia. Tuttavia in rapporto alle partenze la traversata diventa sempre più pericolosa. Quest’anno già oltre 1.700 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa, 1.260 solo sulla rotta principale tra la Libia e l’Italia.
Secondo dati forniti dalle ONG i casi non segnalati sarebbero però ben più numerosi. In loco non c’è più nessuno che possa vedere quante sono le persone che perdono la vita in fondo al mare. (ref.ch; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

Temi correlati

Svizzera SAR

Articoli correlati