La Riforma di Zwingli al cinema

La produttrice zurighese Anne Walser sta portando a termine la realizzazione di un film sul Riformatore svizzero

22 agosto 2018

(Matthias Ackeret) Le riprese del film sono state effettuate, nell’arco di sette settimane, a Zurigo, a Stein am Rhein e in Germania. La prima mondiale è prevista a gennaio del 2019, a cinquecento anni esatti da quando Zwingli fu nominato parroco del Grossmünster. L'ambizioso progetto, prodotto dalla C-Films, costerà circa sei milioni di franchi.

Anne Walser, il 2019 sarà l’anno di Zwingli. Avverte per questo un accresciuto interesse nei confronti del progetto?
Certamente conferisce attualità al film. La pellicola “Zwingli - Il Riformatore” rappresenterà un evento importante nel quadro delle celebrazioni. E per quanto concerne il nostro progetto: racconteremo il percorso del Riformatore in modo nuovo e originale, accessibile a tutti, sottolineando aspetti poco conosciuti di questa figura forte e affascinante.

Anne Walser, C-Films

Quanto vi siete attenuti a criteri di storicità?
Quando si rappresenta una figura storica le ricerche accurate costituiscono ovviamente un elemento importante. Nel giro di pochi anni Zwingli riuscì a cambiare profondamente Zurigo. Ci siamo chiesti come ciò sia stato possibile e come mai persone che per secoli avevano versato alla chiesa ingenti somme pur di non finire in purgatorio cambiarono improvvisamente fede. E abbiamo scoperto uno Zwingli liberato dai luoghi comuni.

Che cosa intende dire?
Zwingli si astenne dal fare dichiarazioni personali e non esiste una biografia che lo descriva dal punto di vista psicologico. E la sua eredità è reclamata sia dai nazionalconservatori sia dai teologi della liberazione. Per quanto concerne l’esatta cronologia degli eventi ci atteniamo ai fatti, anche se alcune cose dobbiamo per forza di cose renderle in modo riassuntivo.

Chi interpreta il riformatore Zwingli?
Siamo felici di esserci assicurati Max Simonischek per il ruolo di Zwingli. Si tratta di un attore affermato nei teatri di lingua tedesca come interprete di personaggi impegnativi che negli ultimi anni si è distinto come protagonista in vari film per il cinema e per la televisione, tra i quali “Gotthard”, “Il caso Grüninger” e infine “L’ordine divino”.

Si ritiene che anche Anna Reinhart, la moglie di Huldrich Zwingli, avesse una personalità forte. Che ruolo ha nel film?
Anna Reinhart avrà in effetti un ruolo centrale nel film. Il nostro progetto racconta la vita di Zwingli anche dal suo punto di vista. Anna, che all’inizio della nostra storia, la quale prende il via con l’insediamento di Zwingli al Grossmünster di Zurigo, ha un fortissimo legame con la fede cattolica, nel corso degli eventi sperimenterà sulla propria pelle che cosa significa il passaggio all’autodeterminazione. Seguendo l’appello della formula riformata “sola scriptura”, Anna abbandona le proprie paure e decide di prendere in mano la propria vita con intelligenza e raziocinio, con tutti gli alti e bassi che ciò comporta.

Mentre esistono già diversi film sul riformatore tedesco Martin Lutero, non è questo il caso di Zwingli. Perché?
È una domanda che mi sono posta anch'io. Probabilmente era un soggetto troppo impegnativo per molti cineasti, e troppo dispendioso. Tuttavia noi della C-Films coltiviamo sin dalla fondazione una certa tradizione filmica. Per noi la storia svizzera è sempre stata e continua a essere terreno fertile per stimolanti produzioni cinematografiche. Mi piace ricordare qui i nostri film, tra i quali “Vite rubate”, “Il caso Grüninger”, “Lina” e “Grounding - Gli ultimi giorni di Swissair”. Tutti hanno ripreso capitoli della storia svizzera e contribuito a stimolare la discussione pubblica. Ed è proprio questo che dovrebbero fare i film: dovrebbero essere moltiplicatori emotivi per temi che possono appassionare la società. (da persoenlich.com; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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