Stai finanziando armi nucleari?

Sai se con i tuoi risparmi stai contribuendo a finanziare armi nucleari? Purtroppo non è possibile escluderlo

19 luglio 2018

(ve/ican) Alcuni Stati sviluppano e fabbricano una parte delle loro armi nucleari (o sistemi d’arma) in collaborazione con imprese private. Per finanziare la loro attività queste imprese - le quali spesso non producono esclusivamente armi, ma anche beni civili - raccolgono denaro dal mercato finanziario. Quel denaro è messo a disposizione, tra gli altri, dalle banche. È quindi possibile che la vostra banca di fiducia investa i vostri risparmi nell’ulteriore sviluppo delle armi nucleari.

Disinvestire dalle armi nucleari
Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa. Hanno effetti catastrofici. L’industria delle armi nucleari rappresenta una minaccia esistenziale per l'intera umanità. Il disinvestimento mira a rendere più difficile l’accesso al capitale per l’industria delle armi nucleari al fine di indurre le imprese a ritirarsi dal quel mercato e concentrarsi su settori legittimi. Il disinvestimento può quindi fornire un notevole contributo al disarmo nucleare.

Gli affari esplosivi delle banche
Il rapporto “Don’t Bank on the Bomb”, pubblicato annualmente dall’organizzazione olandese per la pace PAX, mostra quali sono in tutto il mondo le banche che investono in queste imprese e quanto denaro vi investono.
Dal gennaio 2014 a oggi, dieci istituti finanziari tedeschi hanno messo a disposizione di imprese produttrici di armi nucleari 10,37 miliardi di dollari. Le banche Volk e Raiffeisen propongono ai loro clienti privati un fondo d'investimento, UniGlobal, che finanzia il nucleare militare.
La banca DZ ha aumentato il volume dei propri investimenti nel settore delle armi nucleari da 66 a 470 milioni di dollari. La maggior parte di quel fiume di denaro - 400 milioni - è andato al produttore americano Northrop Grumman, che produce missili a testata atomica. Secondo uno studio di ICAN del 2013, la Deutsche Bank sarebbe il maggiore finanziatore dell'industria nucleare militare, avendo aumentato i propri investimenti da 5,15 a 6,62 miliardi di dollari. Dopo la pubblicazione dello studio, la Deutsche Bank ha annunciato di voler interrompere i rapporti con i produttori di armi nucleari.

Banche svizzere e armi nucleari
Anche banche svizzere sono coinvolte nel finanziamento del settore delle armi nucleari e tra queste UBS e Credit Suisse. Il maggiore investitore è l'UBS che dal 2011 a oggi ha messo a disposizione di produttori di armi nucleari e di munizioni a grappolo o frammentazione circa cinque miliardi di dollari.
Che vi siano banche svizzere che investono denaro nell’ulteriore sviluppo di armi di distruzione di massa è tanto più sorprendente in quanto in Svizzera tali investimenti sono vietati. Dalla revisione della Legge federale sul materiale bellico (LMB) del 1. gennaio 2013 sussiste un divieto legale di finanziamento di determinate armi. Rientrano tra queste anche quelle atomiche, come specificato all’art. 7 cpv. 1 lett. a LMB.

Art.7 Armi atomiche, biologiche e chimiche
1 È vietato:
a. sviluppare, fabbricare, procurare, acquistare, fornire ad altri, importare, esportare, far transitare, depositare armi atomiche, biologiche o chimiche (armi ABC) o disporne in altro modo

Come eludere le norme
Come mai, allora, ci sono banche svizzere che nonostante queste disposizioni di legge investono mezzi finanziari in imprese che sviluppano o fabbricano armi o sistemi d’arma nucleari? Un motivo risiede nelle notevoli lacune giuridiche del divieto di finanziamento di armi nucleari.
Sebbene il divieto riguardi tanto il finanziamento diretto quanto quello indiretto (art. 8b e 8c LMB), il finanziamento indiretto - per esempio l’acquisto di obbligazioni emesse da imprese che sviluppano armi nucleari - è vietato soltanto se inteso a eludere il divieto di finanziamento diretto e una violazione del divieto di finanziamento sussiste soltanto se il soggetto agisce intenzionalmente.

Art. 35b Inosservanza del divieto di finanziamento
3 Non si rende punibile secondo la presente disposizione chi si limita a tollerare l'eventualità di un'infrazione al divieto di finanziamento di cui agli articoli 8b o 8c.

Una tale violazione è difficilmente dimostrabile. A causa di queste lacune il divieto di finanziamento rimane di fatto inefficace. La consigliera nazionale Evi Allemann ha riconosciuto questo problema e ha chiesto, con una mozione, di colmare l’evidente vuoto giuridico (mozione 14.3253).
Una richiesta di porre fine alla partecipazione di istituti finanziari svizzeri alla produzione di armi atomiche è stata inoltrata, lo scorso 21 giugno, accompagnata da circa 100'000 firme, alla cancelleria federale a Berna.

Per un divieto del finanziamento
Invece di procedere al disarmo, la maggior parte degli Stati dotati di armi atomiche si accinge a modernizzare nei prossimi anni i propri sistemi d’arma. Ciò comporterà, tra l'altro, costi enormi a livello economico e sociale. Condurre affari nel settore delle armi atomiche è moralmente insostenibile. Le armi atomiche dovrebbero essere abolite ed è giunto il momento che gli attori della finanza si assumano le proprie responsabilità e smettano quindi di investire nel rinnovamento e nel mantenimento di queste armi di distruzione di massa. (trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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