Voto e religioni in Francia

Quando si recano alle urne gli elettori sono influenzati dalla propria appartenenza religiosa? Il sondaggio esclusivo IFOP-Pèlerin rivela come le diverse confessioni scelgono i propri candidati

02 maggio 2017

(Christophe Henning) È risaputo, la maggioranza dei cattolici vota tradizionalmente a destra. Il primo turno delle presidenziali del 2017 non ha fatto eccezione, nonostante gli “scandali” che inficiavano la reputazione del candidato uscito dalle primarie della destra e del centro. Così François Fillon, che ha raccolto il 20% dei voti espressi piazzandosi al terzo posto, era sostenuto dai cattolici (il 28% di loro) e ancor di più dai cattolici praticanti regolari, che lo hanno votato nella misura del 55%.

Dove si sposteranno i cattolici?
Orfani per il secondo turno, come si comporteranno i cattolici di destra? Per il 22% votano come la media dei francesi per la candidata del Front National. Salvo... Salvo i cattolici praticanti (soltanto il 15%) e i praticanti regolari (12%), meno tentati dal partito di estrema destra.
Mentre i leader dei Repubblicani invitano a un trasferimento di voti verso Emmanuel Macron, è possibile che Marine Le Pen, con l'aiuto della nipote Marion Maréchal Le Pen, riesca a raccogliere parte di questo elettorato cattolico che è riluttante a seguire En Marche!... La disciplina repubblicana aveva ben funzionato quando i socialisti avevano votato per Chirac nel 2002: i cattolici di destra potrebbero essere meno ben disposti.

I protestanti abbracciano En Marche!
Non stupisce il pessimo risultato di Marine Le Pen presso l'elettorato musulmano (5%), che si richiama soprattutto a Jean-Luc Mélenchon, nella misura del 37%, mentre il candidato di Francia ribelle si attesta intorno al 20% dei voti complessivi. Tradizionalmente a sinistra, questo elettorato musulmano porta il 17% dei voti a Benoit Hamon che perde completamente o quasi il voto cattolico: mentre François Hollande raccoglieva il 24,5% dei voti cattolici, nel 2017 ne resta appena il 4%. Semplicemente perché i “cattolici di sinistra” si sono schierati in massa con Emmanuel Macron, portando l'insieme dei cattolici allo stesso livello dell'insieme dell'elettorato (22%). Sono i protestanti che, con il 30%, si pronunciano chiaramente per il candidato di En Marche!

Il voto dei non religiosi
Resta la ripartizione degli elettori che si dichiarano “senza religione”, che non hanno evidentemente intenzione di seguire i partiti classici e si dividono invece tra Jean-Luc Mélenchon (28%), Emmanuel Macron (24%) e Marie Le Pen (23%). Praticamente assente dai partiti storici, l'elettorato “senza religione” vota gli estremi o rifiuta la vecchia divisione sinistra-destra.
Sedurre l'elettorato radicato in una pratica religiosa sembra prerogativa dei partiti storici. Ma le personalità carismatiche dei candidati sorpresa del 2017 (Mélenchon o Macron) ridisegnano il panorama politico. Le religioni faranno parte delle nuove speranze che si delineano? È certo che di fronte a Marine Le Pen il registro di Emmanuel Macron integra maggiormente la dimensione spirituale, tanto nei discorsi quanto in un programma “ispirato” dai valori umanistici. (da Pèlerin.com, trad. it. G. M. Schmitt)

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