Giovani musulmani critici verso la religione

I giovani musulmani in Svizzera giudicano la propria religione in modo più individuale e critico di quanto i media suggeriscano

24 gennaio 2017

(ve/ref.ch) I giovani musulmani in Svizzera sono facile preda di imam e predicatori del web radicali? Un nuovo studio dell'Università di Lucerna mostra che i giovani musulmani in Svizzera hanno uno sguardo critico nei confronti della religione.

Ricerca condotta dall'Università di Lucerna
Il progetto di ricerca “Imam, rapper e cybermufti” dell'Università di Lucerna si basa su un'indagine condotta tra 61 musulmani uomini e donne di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Punto di partenza era la domanda relativa alle autorità e alle offerte religiose verso le quali si orientano i giovani musulmani in Svizzera.
Così come per gli appartenenti ad altre religioni, anche tra i musulmani e le musulmane in Svizzera c'è la tendenza a sganciarsi dalle istituzioni religiose e seguire un approccio individuale alla religione, afferma lo studio. A differenza degli appartenenti ad altre religioni i giovani musulmani sono però soggetti a numerosi pregiudizi e a un sospetto generalizzato. Perciò i media insinuano spesso che i giovani musulmani siano particolarmente esposti all'influenza di imam e predicatori del web radicali e ritengono che un improvviso interesse verso la pratica musulmana sia indice di una radicalizzazione.

Genitori e amici più importanti degli imam
Secondo lo studio molte di queste opinioni diffuse sui giovani musulmani sono false. In realtà sarebbe il discorso sociopolitico dell'islam a spingere i giovani musulmani a occuparsi in modo più approfondito della loro religione. Nella scelta dell'offerta adeguata sono però nettamente più critici e autonomi di quanto i media lascino intendere. Le principali persone di riferimento per le questioni religiose sono i genitori, gli amici e i confidenti. Ben più limitata è invece l'influenza degli imam nelle moschee o delle offerte in internet. “Il contatto personale è importante per i giovani musulmani, mentre nei confronti delle offerte in internet molti nutrono un forte scetticismo”, afferma lo studio.

Scarsa l'influenza del Consiglio centrale islamico
Lo studio fa inoltre luce sull'influenza esercitata da organizzazioni come il Consiglio centrale islamico svizzero o il Forum per un islam progressista: per “la maggior parte dei giovani musulmani in Svizzera la loro importanza è scarsa o nulla”.
Il progetto di ricerca “Imam, rapper e cybermufti - Autorità islamiche, giovani islamici e coesione sociale in Svizzera” è stato condotto da novembre 2014 a gennaio 2017 sotto la direzione di Martin Baumann, professore di Scienze religiose all'Università di Lucerna ed è stato sostenuto dalla Fondazione Mercator Svizzera.

Nella foto: direttore del progetto dr. Martin Baumann (2. da sin.) e il suo team, composto da (da sin.) dr. Jürgen Endres, dr. Silvia Martens e dr. Andreas Tunger-Zanetti

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