Svizzera: ragazze musulmane devono frequentare corso di nuoto

La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha bocciato il ricorso di due genitori di Basilea che avevano vietato alle figlie la partecipazione alle lezioni di nuoto miste

11 gennaio 2017

(ve/ats) La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) di Strasburgo ha bocciato il ricorso di due genitori musulmani di Basilea che avevano rifiutato di lasciar partecipare le figlie alle lezioni obbligatorie miste di nuoto impartite agli scolari delle elementari. Secondo Strasburgo le autorità basilesi non hanno violato la libertà di coscienza e di religione infliggendo loro multe di complessivi 1400 franchi.
La Corte internazionale afferma che le autorità cantonali non hanno "oltrepassato il margine di apprezzamento considerabile di cui godono" in questo ambito. Secondo i giudici di Strasburgo questo margine consentiva loro di "far primeggiare l'obbligo per i bambini di seguire integralmente la scolarità e il successo della loro integrazione sull'interesse privato dei genitori di vedere le loro figlie dispensate dai corsi di nuoto misti per motivi religiosi".
I due genitori musulmani di Basilea, di origine turca ma naturalizzati svizzeri, si erano visti bocciare il loro ricorso nel marzo 2012 dal Tribunale federale, che aveva confermato la sanzione inflitta dalle autorità basilesi nel luglio 2010 e approvata dal Tribunale amministrativo cantonale nell'agosto 2011.

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