Religiosi britannici dicono sì all'Europa

In una lettera pubblicata sul settimanale Observer, 37 leader delle principali comunità religiose del paese raccomandano di proseguire l'avventura europea della Gran Bretagna

10 giugno 2016

(Anna Latron) Mentre la campagna per il Brexit si avvicina al suo culmine, a tre settimane dal voto 37 leader religiosi ricordano, in una lettera aperta, che “la fede mira a costruire ponti e a integrare, non a isolare e a erigere barriere”.

L'UE preserva la pace
I firmatari, tra i quali anche l'ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, “uniscono così le forze per opporsi al Brexit affermando che l'UE è indispensabile per preservare la pace, la lotta contro la povertà e la lotta contro la crisi migratoria”, è l'analisi del “Guardian”. I firmatari, che sottolineano di esprimersi a titolo personale, precisano: “In quanto dirigenti e alti esponenti delle comunità religiose esortiamo i nostri correligionari e altri a riflettere sulle conseguenze di un voto di uscita sulle cose a cui teniamo di più”.
“Gli ultimi 70 anni costituiscono il periodo di pace più lungo nella storia dell'Europa", ricordano. "Le istituzioni che ci permettono di lavorare insieme e di comprendere allo stesso tempo le nostre differenze e ciò che abbiamo in comune contribuiscono ad aumentare la nostra sicurezza e il nostro senso dello sforzo collettivo”.

Riflessione e responsabilità
La lettera prosegue rimarcando il fatto che “molte delle sfide con le quali siamo confrontati oggi possono essere affrontate soltanto in un contesto europeo o persino mondiale: la lotta contro la povertà nel mondo in via di sviluppo, far fronte al cambiamento climatico e fornire la stabilità che è essenziale per la lotta contro l'attuale crisi migratoria”.
I firmatari concludono invitando i votanti alla riflessione: “Speriamo che il prossimo 23 giugno chi andrà a votare si domanderà se il fatto di minare le istituzioni internazionali incaricate di realizzare questi obiettivi potrebbe ragionevolmente contribuire a una società più giusta, più pulita e più sicura”. (in La Vie; trad. it. G. M. Schmitt/voceevangelica.ch)