Tutu chiede suicidio assistito

A 85 anni, la sua battaglia per il diritto a una morte dignitosa

09 novembre 2016

(ve/afp) A 85 anni il sudafricano non ha paura di prendere l’ortodossia religiosa per il verso sbagliato. Si dichiara favorevole all’eutanasia attiva e al suicidio assistito. E vuole poter scegliere le condizioni della sua morte. Desmond Tutu ha sempre sostenuto battaglie scomode. Già due anni fa aveva dichiarato di essere favorevole al suicidio assistito. Il 7 ottobre, in un’opinione pubblicata dal “Washington Post”, rivendica tale diritto per sé stesso. Non si tratta di un auspicio vago e ipotetico. Desmond Tutu ha appena spento le sue 85 candeline. Esce da due ricoveri in ospedale per tentare di curare le conseguenze di un cancro. “Mi sono preparato alla morte - scrive - e dico chiaramente che non desidero essere mantenuto in vita a tutti i costi”. Questa affermazione deriva dalle sue convinzioni profonde: “Rifiutando il diritto alla morte dignitosa si dimentica la compassione che sta al centro dei valori cristiani”, precisa.

Un uomo libero
Certo, il momento scelto non è insignificante: la discussione è molto animata in Sudafrica, la Corte suprema dovrà pronunciarsi molto presto sulla legalità di questa pratica e Desmond Tutu fornisce il suo contributo al dibattito politico nazionale. Ciò che Tutu richiede è l’ “eutanasia attiva”, con cui si somministra al paziente la sostanza letale e il “suicidio assistito”, che consiste nel fornire la sostanza al paziente che se la inietta da sé e questo nella fase terminale, quando il malato ha un male incurabile e patisce sofferenze che non è possibile alleviare. Ancora una volta Tutu si mostra coraggioso. La sua posizione è condannata dalla Chiesa cattolica; in Europa soltanto alcuni Stati ammettono le due pratiche: i Paesi Bassi, il Belgio, il Lussemburgo.

Scioccato dalla strumentalizzazione
Tutu era stato profondamente scioccato dal trattamento riservato al suo amico Nelson Mandela alla fine dei suoi giorni. L’ex presidente sudafricano sottoposto ad accanimento terapeutico era stato strumentalizzato da alcuni dirigenti politici. Oggi è Desmond Tutu che, sentendo approssimarsi la propria morte, reagisce in quanto persona direttamente interessata. Annunciando l'intenzione di decidere lui stesso dell’ora e del luogo della propria morte, Desmond Tutu dimostra, in barba ai curati di ogni tipo, che a 85 anni appartiene ancora alla razza dei ribelli. E che non ha ancora detto l’ultima parola. Una nuova battaglia. L’ultima, probabilmente. Perché gli avversari della morte dignitosa vadano al diavolo. (afp/Rodger Bosch; trad. it. M. Schmitt; adat. L. Nitti)

Mi sono preparato alla morte. Non desidero essere mantenuto in vita a tutti i costi

 — Desmond Tutu

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