La pace è un bene fragile

L'Indice della pace globale (Global Peace Index) pubblicato a Londra indica nel Vicino e Medio Oriente l'area più tormentata del mondo

21 luglio 2015

Il drammatico aumento della violenza islamista fa del Vicino e Medio Oriente e dell'Africa del Nord (l'area MENA) la regione più bellicosa del mondo. Principali responsabili sono le guerre civili, in particolare in Siria e in Libia, e la furia di organizzazioni terroristiche quali lo Stato islamico (IS) e Boko Haram (“l'educazione occidentale è peccato”), responsabili anche dell'espansione della violenza verso l'Africa occidentale.
È quanto emerge dall'Indice della pace globale (Global Peace Index) pubblicato a Londra dall'Istituto per l'economia e la pace. Come si legge nel rapporto, “i conflitti di matrice religiosa e le guerre civili” riducono il livello dell'indicatore di pace nell'area MENA “al peggior punteggio in assoluto”, facendone così il fanalino di coda dell'Indice, che include 162 Stati. La Siria è il paese più bellicoso. Rispetto al 2013, 81 Stati hanno visto aumentare il livello di pace, mentre in 78 paesi la situazione è peggiorata e in tre è rimasta invariata.

Il terrorismo islamico nell'Africa occidentale
L'anno scorso 69 nazioni registravano morti dovute al terrorismo, nove in più rispetto al 2013. l'aumento più marcato si è riscontrato in Nigeria, Camerun e Niger, dove l'organizzazione terroristica Boko Haram, legata all'IS, estende il suo regime del terrore. Dopo l'Iraq è la Nigeria lo Stato che conta il maggior numero di morti violente, con un incremento percentuale, secondo l'Indice della pace globale, del 140% a 4.392 persone. Nel confinante Camerun nel 2013 non era stata ancora registrata alcuna morte dovuta al terrorismo, ma nel 2014 le vittime sono state 191. Il massacro compiuto da Boko Haram nella città nigeriana di Baga a gennaio 2015 è stato il più sanguinoso atto terroristico dagli attentati islamisti dell'11 settembre 2001 negli USA, con circa 3.000 vittime.

Forti ripercussioni sull'economia globale
Nel complesso il numero e l'intensità dei conflitti armati hanno conosciuto un drammatico aumento dal 2010; le morti violente sono salite del 267% da 49.000 nel 2010 a 180.000 nel 2014. L'anno scorso il terrorismo ha mietuto 20.000 vittime, il nove per cento in più rispetto al 2013. Contemporaneamente, secondo stime delle Nazioni Unite, il numero dei profughi ha raggiunto il livello record di oltre 50 milioni di persone, ossia lo 0,75% della popolazione mondiale. Le ripercussioni della violenza sull'economia globale sono forti. L'anno scorso hanno generato costi per 14,3 bilioni di dollari americani (12,7 bilioni di euro), pari al 13,4% del PIL mondiale. Soltanto per l'assistenza ai profughi sono stati spesi 128 miliardi di dollari americani (114 miliardi di euro).

L'Europa è la regione più pacifica del mondo
L'Europa è la regione più pacifica del mondo. Islanda, Danimarca e Austria guidano la classifica, la Svizzera è al quinto posto e la Germania al sedicesimo. Ma anche in Europa cresce il pericolo terrorismo, come dimostrano gli attentati islamisti in Francia e in Danimarca. Per l'Istituto per l'economia e la pace la Russia e l'Ucraina fanno parte dell'Eurasia. A causa dell'annessione della penisola ucraina di Crimea da parte della Russia e del conflitto nell'Ucraina orientale, la posizione di entrambi i paesi nell'Indice della pace globale è peggiorata: l'Ucraina è al 150.esimo posto e la Russia al 152.esimo.