Città europee della Riforma

Sei città svizzere hanno ricevuto finora il marchio di Città europea della Riforma. Altre due città elvetiche sono in procinto di depositare la loro candidatura

12 aprile 2015

(ve/ref.ch) In occasione del quinto centenario della Riforma protestante, che sarà celebrato nel 2017, le città svizzere di Basilea, Ginevra, Neuchâtel e San Gallo e il villaggio di Ilanz potranno mettere in evidenza le proprie ricchezze turistiche e culturali che attestano una tradizione formatrice dell'identità elvetica.

Certificato europeo
Le sei città svizzere già certificate - Zurigo ha ricevuto il marchio lo scorso anno - possono vantare di essere culle della Riforma protestante. Infatti ognuna di esse ha accolto almeno un riformatore: Calvino a Ginevra, Farel a Neuchâtel, Comander a Ilanz (nel cantone dei Grigioni, ndr.), Vadiano a San Gallo, Ecolampadio a Basilea e Zwingli a Zurigo.
Le azioni passate non bastano tuttavia per diventare “Città europea della Riforma”, una certificazione assegnata dalla Comunione delle chiese protestanti in Europa CCPE. Le località candidate devono anche presentare, in vista dell'evento, un progetto turistico attraente. A Ilanz, ad esempio, l'Ufficio del turismo e gli organizzatori dell'annuale festival medievale parteciperanno, insieme alla Chiesa riformata e alla municipalità, nell'allestimento dei festeggiamenti per i 500 anni della Riforma.

Candidature svizzere
All'altro capo della Svizzera, i ginevrini si rallegrano di poter “valorizzare un patrimonio che da 500 anni contribuisce a forgiare l'identità della città”, rileva Charlotte Kuffer, responsabile del progetto per la Chiesa protestante di Ginevra. La tradizione iniziata dalla Riforma ha permesso a Ginevra di sviluppare uno spirito d'apertura internazionale e d'impresa, così come i valori della pace e della libertà, della giustizia e della responsabilità. "Promossa oggi dalle organizzazioni internazionali ed ecumeniche presenti a Ginevra", prosegue Kuffer, "questa eredità resta una risorsa viva di fronte alle sfide della nostra società e del nostro tempo". Anche il Museo internazionale della Riforma, la cui sede si trova accanto alla cattedrale di Saint Pierre, nel cuore del centro storico di Ginevra, è parte attiva nel progetto.

Le città online
Il progetto “Città europee della Riforma” promosso dalla CPCE ha recentemente lanciato il proprio sito web. Sul sito si possono trovare tutte le più rilevanti informazioni e le ultime notizie sulle città che sono state finora accreditate come “Città europea della Riforma”.
"Per stuzzicare l’appetito dei visitatori è presente una breve illustrazione del ‘pedigree’ di ciascuna città della Riforma", spiega il segretario generale della CPCE, il vescovo luterano tedesco Michael Bu¨nker. "Inoltre i visitatori potranno cliccare su alcuni link che permetteranno di visualizzare le iniziative organizzate per commemorare il cinquecentesimo anniversario della Riforma". Bu¨nker ritiene che "i progetti si stanno sviluppando a ritmo sostenuto. Il progetto sta davvero stimolando le chiese a collegarsi con le istituzioni locali". (trad. it. G. M. Schmitt/voceevangelica.ch)